martedì 20 gennaio 2015

TV GUIDE MAGAZINE

Su TV GUIDE MAGAZINE è stato pubblicato un articolo su "Sons of Liberty", la miniserie in tre puntate in cui Ben interpreta Sam Adams.

Qui potete leggere la traduzione del pezzo, fatta dalla bravissima Skyler!



Viva la revolution!

Sons of liberty – lunedì 26 gennaio Hystory channel
Brindiamo a Sam Adams turbolento e provocatore, ispiratore del fervore rivoluzionario contro le oppressive Giubbe Rosse insieme ad una banda di amici fraterni (che comprendeva Paul Revere, John Hancock, il dr Samuel Warren e il cugino di secondo grado, nonché futuro presidente, John) che dominano questa grande miniserie.
E l’ultima storia sulle origini: Sons of liberty su History Channel una miniserie in tre puntate ambientata dieci anni prima della rivoluzione americana, che traccia le gesta di un gruppo di giovani ardimentosi (Sam Adams, Paul Revere, John Hancock, dr Samuel Warren e John Adams) che presto diventeranno leggendari per aver portato le 13 colonie a liberarsi dalla madrepatria inglese.
Ma non c’è niente di glorioso in essi. 

“Quando la maggior parte delle persone pensa ai Padri Fondatori, se li raffigura come un gruppo di antiquati signori con le parrucche incipriate e le penne d’oca che si riuniscono in una stanza e decidono di fondare una nazione” dice Dirk Hoogstra, il general manager di History “La vera storia è molto confusa e contorta e si è persa lungo la via. Questi uomini non erano dei. Erano imperfetti e vulnerabili esseri umani con idee largamente differenti sulla libertà. E molti agivano per puro interesse personale. In più la loro battaglia per la libertà, organizzata clandestinamente in bar e vicoli, fu caotica, spesso disonorevole frequentemente alimentata dall’alcool. Il concetto di libertà non era molto popolare tra la maggior parte dei loro amici coloni che erano inconsapevoli che i loro diritti erano violati dal re Giorgio III e non vedevano la necessità di una ribellione.

Infatti l’idea di separarsi dalla Corona era così impensabile che Benjamin Franklin, interpretato da Dean Norris (Breakin’ bad) la definisce “batshit crazy” (una colorita espressione per indicare una enorme follia). Hoogstra sa che si attirerà delle critiche per questo termine anacronistico. “Ma va bene così perché è il modo più perfetto per descrivere questa incommensurabile impresa” dice “Stiamo parlando di uomini che hanno preso le loro zappe e rastrelli e i loro moschetti arrugginiti e si sono messi contro la più grande e antica potenza militare del mondo. E’ ancora difficile credere che sia accaduto … o che abbia funzionato!”  

Altri protagonisti sono Jason O’Mara (George Washington), Rafe Spall (Hancock), Ryan Eggold (Warren) e l’ex ragazzino di ET, Henry Thomas (John Adams). “Sons of liberty” non è una produzione con nomi di alto livello come “Hatfield e McCoy” del 2012 con Kevin Costner e Bill Paxton o l’imminente “Texas rising” con Paxton, Ray Liotta, e Brendan Fraser, ma è stata fatta così di proposito.
“L’argomento è molto forte. Non abbiamo sentito la necessità di scegliere attori troppo famosi” dice Hoogstra “E’ materiale a cui chiunque, a prescindere dalle proprie idee politiche, può appassionarsi ed è raro che accada in una nazione divisa come la nostra”

“Sons of liberty” si concentra molto sul turbolento ma generoso Sam Adams figlio di commercianti di malto, interpretato dal rubacuori inglese Ben Barnes (Le Cronache di Narnia).“Adams è stato uno dei principali artefici della rivoluzione e un autentico eroe” dice Barnes “La sfortuna è che oggi è conosciuto soprattutto per essere una faccia su una bottiglia di birra” (la Sam Adams Beer è una marca di birra molto nota). Lui è stato il vero centro ispiratore di tutto”Era compito di Adams riscuotere le tasse dai coloni, alcuni dei quali erano così poveri che sopravvivevano a stento. “Lui proprio non riusciva a sopportarlo” dice Barnes “Sam era una specie di Robin Hood che aiutava le persone della sua comunità a sottrarsi al pagamento delle tasse assumendosene la responsabilità e affrontandone le eventuali conseguenze. Non aveva un piano ma aveva solo voglia di alzarsi in piedi e gridare: Siamo oppressi e questa storia deve finire!”Senza nulla togliere alla guerra o alla firma della Dichiarazione di Indipendenza, Barnes afferma che la ricostruzione di quegli eventi (che è narrata nella miniserie) è davvero la parte migliore.“Somiglia molto alle scene iniziali di Ocean’s eleven in cui si vede questa banda di matti che interagisce insieme” dice l’attore e aggiunge con una risata “Hey, se la nascita degli Stati Uniti non è un gran colpo, che cosa lo è?”






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