In occasione della trasmissione di Sons Of Liberty su History UK, Ben è stato intervistato a proposito del suo ruolo di protagonista.
Ecco un'altra delle recenti interviste!
TRADUZIONE DI SKYLER PER BEN BARNES ITALIA FAN SPACE
Intervista a Ben Barnes:
‘Nessun tè è stato maltrattato durante la lavorazione di Sons of Liberty’
L’attore britannico parla di come è diventato un traditore, di come ha vivacizzato la storia e del salvataggio delle casse di tè nel nuovo dramma storico.
Il Londinese Ben Barnes diventa uno dei più famosi figli - e padri - d’America in Sons of Liberty (In onda su History), nel quale interpreta il combattente per la libertà nonchè ispiratore di una marca di birra, Samuel Adams.
Abbiamo parlato con Ben per chiedergli perchè è così “traditore” e per scoprire quale era l’unica cosa che non era disposto a fare per quel ruolo.
Domanda: Ben, che genere di brutto traditore sei?
Risposta: Quando ho accettato il lavoro, ho pensato: “Fantastico. Questo tipo è chiaramente l’eroe, è scaltro, è un leader, sarà grandioso” E’ stato solo quando stavamo girando che mi sono accorto che gli altri Padri Fondatori tranne John Hancock che era interpretato da Rafe Spall, erano americani. La cosa mi ha colpito. “Cosa ho fatto? Sono un traditore!” Mi hanno preso un pò in giro per questo mentre giravamo. C’era una scena in cui rubiamo della polvere da sparo e ci travestiamo da Giubbe Rosse. Ho provato una di queste uniformi ed è stato l’unico costume che non hanno dovuto adattare, erano molto pignoli sulla lunghezza delle maniche e sulle rifiniture. Per tutto il giorno me ne sono andato in giro con questa uniforme rossa, davanti a tutti e dicendo: “Mi sta bene. Penso che il rosso è il mio colore e credo di aver fatto un terribile errore” Ma sono un tremendo, un tremendo traditore!
D: Hai subito riconsiderato la parte una volta indossata la giubba rossa?
B: Stavamo provando con l’accento americano e qualche volta ho provato a lanciare qualche frase con un deciso accento inglese per mandare in confusione i presenti. È stato divertente scherzare in quel modo.
D: Quale è stata la reazione negli Stati Uniti a te che interpreti una figura così importante nella storia americana?
R: La reazione è stata incredibile. È il primo lavoro che ho fatto che vedevo alla televisione piuttosto che ad una premiere, così ho invitato un po’ di amici e abbiamo bevuto qualche birra. Lo abbiamo guardato - compresa la pubblicità e il resto – ed è stata un’esperienza eccitante. I puristi della storia hanno detto che quando Paul Revere grida, 'Gli inglesi stanno arrivando!' non è proprio esatto; erano tutti inglesi. Non avevano ancora affermato la loro indipendenza, quindi non eravamo noi contro gli inglesi, ma è più divertente in questo modo. Gli inglesi sono come la voce di Jeremy Irons dall’altro capo di un telefono in Die Hard - sinistra e machiavellica.
D: È stato affascinante per un tipico inglese interpretare un simile ruolo da mascalzone?
R: È sempre divertente, puoi metterti in evidenza e non ci sono i limiti imposti dalla serietà. Abbiamo avuto un attore inglese che ha interpretato Spider-Man, un altro che ha interpretato Superman e prima ancora un altro che ha interpretato Batman, quindi alla fine perché non averne uno che interpreta Sam Adams?
D: Hai sentito il peso della storia sulle tue spalle accettando la parte?
R: Si, mentre leggevo il copione e quando mi sono trovato per la prima volta sul set a svolgere in maniera giudiziosa il mio compito. Ho letto una biografia di Sam Adams e ascoltato degli audiolibri che parlavano di lui e di queste riunioni negli oscuri retrobottega delle locande. È stato forte leggere e ascoltare di questi momenti e renderti conto che stai girando una scena che li riproduce esattamente. Quando arrivi a quel momento, hai la responsabilità di conferirgli la giusta profondità. Ma quando lo stile del lavoro che stavamo facendo è stato evidente, è diventato un po’meno importante. Ci sono stati un sacco di adattamenti molto aridi nei film e alla tv, di questo periodo, e il nostro team ha voluto renderlo più emozionante e avventuroso. Le persone che hanno lavorato alla storia non hanno avuto timore di riadattare qualche parte finché rimanevano fedeli allo spirito della rivoluzione. Non hanno stravolto ogni cosa, ma se c'era una scena in cui ero inseguito sui tetti dai soldati e sembrava un po’ un videogioco, andava bene lo stesso. Gli autori una volta mi hanno spiegato che quella era la loro versione della storia, e che non dovevo sentirmi a disagio nell’interpretare questa figura storica. Purché Sam Adams si presenti come la figura principale che conosciamo dal principio alla fine.
D: Ti è piaciuto conoscere la storia attraverso queste serie che sanno dare alle storie un’energia tutta particolare?
R: Mi è piaciuto, ma mi è capitato di osservare questi personaggi e capire quanto poco sappiamo del valore militare di Washington, del fascino e dell’inventiva di Franklin, o del passato da avvocato di Adams. Ma quando li metti tutti insieme è divertente guardarli interagire come gli Avengers, condividendo gli stessi obiettvi e ideologie e combinando insieme le loro abilità per raggiungere lo scopo. Se vai a Boston e vedi la statua di Sam Adams, trovi scritto sul retro “Incorruttibile e senza paura” ti sembra la descrizione di un Avenger. È uno show di cinque ore che si guarda con molta facilità e l’ultima cosa che desideri è che la storia di questi grandi uomini venga dimenticata solo perché non è abbastanza commerciale.
D: Ma da buon inglese come hai reagito quando tonnellate di tè sono state versate in mare?
R: Mi sono assicurato che nessun tè fosse maltrattato durante la lavorazione. Ho controllato che non ci fosse nulla nelle casse, comportandomi come se il tè fosse alla pari degli animali impiegati sul set. E se ci fai caso, non lancio nessuna cassa di tè durante la scena. Ci sono delle cose che puoi essere preparato a fare per un ruolo; prendere peso, tagliare i capelli, ma non sprecherò mai del tè.
La fonte originale: http://www.standard.co.uk/stayingin/tvfilm/ben-barnes-interview-no-tea-was-harmed-in-the-making-of-sons-of-liberty-10291627.html
Ancora grazie alla meravigliosa Skyler!
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